Salvatore Caparra della Società Cooperativa Caparra & Siciliani – Cirò (KR)

Due famiglie, Caparra e Siciliani, e due vitigni, Gaglioppo e Greco, bianco e nero, con la caratteristica comune di essere radicati da epoca molto remota nel territorio calabrese di Cirò.

E’ da questa unione che nasce l’attività dell’azienda Caparra & Siciliani, un’antica cooperativa che concentra 160 ettari di vigneti tra la parte marittima e quella collinare di Cirò.

Cantina

Oggi gestita dalle nuove generazioni delle due storiche famiglie capostipiti, Caparra & Siciliani rappresenta una delle maggiori realtà del settore viticolo per la produzione di Cirò, uno dei più antichi e caratteristici vini del mondo che ha ottenuto la denominazione Doc già negli anni Sessanta. Ma la caratteristica principale dell’azienda, che produce 800 mila bottiglie all’anno con le sole uve prodotte nei vigneti aziendali, è quella di avere saputo unire la tradizione con l’innovazione, mantenendo la spiccata tipicità del vino Cirò, ma al tempo stesso introducendo una gestione aziendale efficiente ed innovativa.

“Quando si apre una bottiglia di Cirò, afferma Salvatore Caparra, si deve immediatamente percepire la sua spiccata tipicità, derivata dalle uve Gaglioppo e Greco bianco che solo in questa area del territorio Calabrese può esprimere”. “Si tratta di vitigni molto particolari e difficili, spiega poi Salvatore, in quanto le loro caratteristiche variano in funzione del tipo di terreno, che in questa zona si modifica da filare a filare, del clima, delle caratteristiche ambientali; per questo occorre seguirli giorno per giorno per tutto il ciclo produttivo fino al giorno prima della raccolta, prendendo in ogni momento le decisioni giuste”.

I vigneti

Per fare questo la carta vincente di Caparri & Siciliani sta nella grandissima esperienza dei soci e dei dipendenti che operano in azienda e nella loro capacità di riconoscere e scegliere le uve ottimali per ciascuna vinificazione.

Un altro aspetto da non sottovalutare ai fini della qualità dei vini è quello della meccanizzazione. Oggi la cooperativa ha, infatti, meccanizzato tutte le operazioni colturali ad eccezione della potatura invernale e della raccolta.

A sopperire alle difficoltà di passaggio tra i filari dei vigneti di un comprensorio che dalla pianura si spinge fino alla collina sono oggi due trattori Trekker Landini che assicurano stabilità e professionalità nelle lavorazioni durante tutto l’anno.

Trekker

“Abbiamo acquistato il primo Trekker CF 80 nel 2017 dopo averne provato uno che ci aveva messo a disposizione il concessionario Siniscalchi di Crotone”, spiega Salvatore. “Lo abbiamo fatto provare a uno dei nostri trattoristi che, pur avendo solo 31 anni, è già molto esperto, e dopo pochi minuti di lavoro ha capito che si trattava della macchina giusta”.  “Quello che ci ha colpito di più, afferma Salvatore è la professionalità della macchina. La sensazione che si prova salendo su un Trekker è di sicurezza, stabilità e professionalità anche nelle situazioni più critiche e in presenza di terreno bagnato”. “I nostri vigneti, prosegue Salvatore, hanno filari larghi 2,20 metri e i Trekker pur essendo macchine larghe e dunque molto stabili, transitano senza alcuna difficoltà, abbinati alle più svariate attrezzature e sono al tempo stesso macchine molto confortevoli”. “Soddisfatti dalla prima esperienza e dell’eccellente servizio assistenza e ricambi fornito dal concessionario Siniscalchi,  conclude Salvatore, nel corso degli anni  molti soci della Caparra e Siciliani hanno deciso di acquistare altri mezzi tra i quali un Trekker CM90, un Trekker CF90 , un Rex 85F, e a fine  2020, due Trekker 4.085F e non escludo che in futuro  nella nostra azienda la famiglia Landini potrà crescere ulteriormente mantenendo aggiornato il parco macchine, anche perché per un trattore che lavora nei nostri vigneti è del tutto normale superare le 1500 ore di lavoro all’anno”.

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